MARIA MANSUETO E I COLORI RITROVATI
Pierre Teilhard de Chardin ha detto: Non siamo esseri materiali che vivono esperienze spirituali, ma esseri spirituali che vivono esperienze materiali" è così che è iniziato l'incontro con l'artista ciociara , ma senese di adozione, Maria Mansueto.
Laureata in Pedagogia a " La Sapienza" di Roma ha svolto la carriera di insegnante e la sua attività educativa è sfociata nella pubblicazione di testi pedagogici ( La pace come progetto di scuola; Oltre il buio; Luogo della luce), volontaria UNICEF di cui ha ricoperto il ruolo di Presidente provinciale, ha iniziato a interessarsi di pittura fin da piccola coltivandola come autodidatta.
Con l'umiltà dei grandi accompagna quasi per mano i visitatori della sua mostra " I colori ritrovati" , alla scoperta delle sue "creature" e come madre premurosa e orgogliosa, di ognuna ne spiega la genesi. Un percorso che esula dagli intellettualismi, ma che scandaglia le emozioni del suo profondo sentire materializzandosi nella ricerca dei colori , delle luci , delle prospettive come un gioco costante. Ogni quadro non è fine a se' stesso, ma è la naturale evoluzione di uno stato d'animo sia esso di dolore o di gioia, uno in particolare è la tangibile dimostrazione della sensibilità della Mansueto: "Mattino di festa" partorito dal dolore per la morte prematura di un suo studente in una visione aliena da colori cupi e lugubri perchè : L'alba radiosa ti possiede e tua giovinezza è ancora mattino di festa". Un'artista a tutto tondo nel corredare alcune sue opere con versi nati sull'onda delle emozioni pittoriche tanto da chiedersi se sia più affascinante come pittrice o come poetessa.
Un colorismo che riecheggia quello dei macchiaioli e degli impressionisti,nella figura di Monet, con pennellate vibranti quasi scultoree nell'evocare: glicini, mimose, onde marine, filari di viti, casolari toscani, paesaggi innevati in una costante ricerca di evoluzione visivo spirituale, che l'artista considera semplici studi, ma che nella realtà sono opera di compiuta bellezza.
Una mostra imperdibile, che durerà fino al 19 aprile presso la Villa Comunale di Frosinone, per chi dalla pittura si aspetta appagamento degli occhi, ma soprattutto dell'anima!
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