LUCA DE FILIPPO INCANTA FROSINONE
LUCA DE FILIPPO INCANTA FROSINONE
La stagione teatrale,
2014-2015, della città di Frosinone è giunta al giro di boa, ieri
sera, infatti, l’ultima rappresentazione delle dieci in
cartellone con un nome garanzia di successo, Luca
De Filippo con Sogno di una notte di mezza
sbornia in un Nestor tutto esaurito.
Un titolo che richiama alla mente una commedia di W.
Shakespeare, ma che col drammaturgo inglese non ha nulla a che vedere. Scritta
nel 1933 da Athos Setti, conosciuta anche come L'AGONIA DI SCHIZZO, è la più
celebre e rappresentata tra le sue commedie, tanto da essere ripresa da Ettore
PETROLINI in un riadattamento in romanesco dal titolo LA FORTUNA DI CECE’, da
Angelo MUSCO in dialetto siciliano intitolato LE PROFEZIE DI DANTE e da Eduardo
DE FILIPPO in napoletano SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA, per l’appunto.
Rappresentata la prima volta il 20 ottobre 1936 al Teatro Piccinni di Bari fu
subito un grande successo tanto da restare nelle programmazioni dei maggiori teatri italiani ininterrottamente
fino al 1938 ( 8 novembre all’Eliseo di Roma).
Luca De Filippo è Pasquale
Grifone un buon diavolo a cui piace alzare il gomito e quando beve fa
strani sogni e in uno di questi gli appare il “sommo poeta” che gli dà quattro
numeri da giocare al lotto ( 8-13-52-90) e in più gli preannuncia il giorno in cui
morirà e cioè tre mesi dopo la vincita , il giorno del suo compleanno alle 13.
Grifone gioca e vince una grande somma (600 milioni) e se per la sua famiglia
la vita cambia in meglio, per lui c’è solo l’attesa della morte. A nulla
valgono i tentativi di sua moglie, di suo figlio Arturo e di sua figlia Gina,
volti a spazzar via quella che considerano una sciocca superstizione. Il giorno
annunciato da Dante, però, la famiglia si veste a lutto: tutti, ormai, sono
convinti che quelli sono gli ultimi momenti di vita del capo di famiglia, anche
perché Pasquale sostiene di sentirsi molto male. Si attende soltanto l'ora
stabilita (le tredici) e, al suo scoccare, Pasquale, preso dal terrore, sviene
ed è considerato morto. Entra quindi in scena il medico, il quale si rende
conto immediatamente che Pasquale è vivo e sta benissimo. Questi, preso
dall'euforia, invita il medico a pranzo, già preparato per il così detto
“consolo”, per festeggiare lo scampato
pericolo, ma il medico declina l'offerta sostenendo di avere un impegno proprio
alle ore tredici. Pasquale e la famiglia lo invitano a rimanere, convinti che
le tredici siano ormai passate, ma il medico è implacabile: alle tredici
mancano ancora cinque minuti….
Tutti i temi della tradizione teatrale napoletana ( la famiglia, il gioco del lotto, la
superstizione, la figlia scialba da sistemare, la miseria e la ricchezza, la
vita e la morte) vengono affrontati con una comicità grottesca con momenti di
puro macchiettismo sia da parte di De Filippo, che della bravissima e
divertente Carolina Rosi nella sua
caricatura di “parvenue” (la moglie di Pasquale), in una recitazione corale,
con battute a raffica, gestualità e
mimica che sono il marchio di fabbrica dei De Filippo. Anche i comprimari sono all’altezza dei
protagonisti per simpatia e recitazione inappuntabile. Una commedia in fondo
amara nel presa di coscienza di Pasquale-Luca che i soldi
“fanno diventare intelligenti anche i cretini” riferendosi al figlio,
che la moglie arricchita “sembra un albero di Natale” , che la figlia ha
trovato finalmente un fidanzato che si spaccia per americano ma che invece è di
Napoli, anzi “della provincia”…..insomma proprio “una schifezza di famiglia”
che si è lasciata travolgere dalla fortuna senza pensare alla sua sofferenza di
prossimo moribondo. Una comicità che è anche riflessione in un finale che non
ha vera conclusione, lasciando agli spettatori libertà di scelta, questo il
vero segreto del grande e intramontabile successo del teatro della famiglia De
Filippo. Nell’intervallo fra i due atti il Sindaco Nicola Ottaviani è
intervenuto esprimendo la sua
soddisfazione sulla qualità di questa stagione teatrale, garantendo un impegno
che continuerà anche in estate con altre manifestazioni per proseguire nel cammino affrontato di riqualificazione anche culturale della città al fine della sua crescita perché possa diventare vanto della ciociaria.
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