INVITO AL VIAGGIO
Prosegue
l’immaginaria navigazione al “Nido
dell’Angelo” di Frosinone. Un “Invito al viaggio” di Baudeleriana memoria, che
Giovanni Valle rinnova per gli amici, alla scoperta
dell’universo musicale e poetico. Una navigazione placida in cui chi vi
partecipa dona il suo contributo emozionale ed emozionante. E mai come in questo caso valgono i versi del
poeta inglese John Donne: “Nessun uomo è un'isola, intero per se stesso; ogni uomo
è un pezzo del continente, parte della terra intera; e se una sola zolla vien
portata via dall'onda del mare, qualcosa all'Europa viene a mancare, come se un
promontorio fosse stato al suo posto, o la casa di un uomo, di un amico o la
tua stessa casa. Ogni morte di uomo mi diminuisce perché io son parte vivente
del genere umano. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana :essa
suona per te”. Un viaggio-scoperta nei sentimenti di amicizia, di una micro
umanità che si ritrova in nome dell’Arte e della sua condivisione. Ieri sera a
casa di Valle , l’Arte era rappresentata dalla scultura( Jacopo Cardillo), dalla
canzone( Diego Conti e
Alessandro Viti), dalla lirica (Marco Sartucci), dal jazz ( Annamaria D’Amato) e dal pianoforte (Francesco Amici e Giovanni Valle). Dopo l’accensione di rito della
candela-faro, Diego Conti, ventenne chitarrista di Patrica, ha aperto la serata
con due sue canzoni , di cui “ L’Impegno”, la più amata, è quella che lo ha fatto conoscere al
Festival Show di Castelfranco Veneto. Dalla chitarra al pianoforte di
Francesco, discendente di una famiglia di “organari”, accordatore nonché
astrofilo e proprio alle stelle ha dedicato la sua composizione “Meccaniche
celesti”, che se nel titolo può richiamare i versi di una canzone di Franco
Battiato, nell’ascolto i richiami a Debussy, alla sua Suite Bergamasque e all’impressionismo
musicale francese, in genere, sono lampanti. E questi richiami continuano con un altro brano composto da Francesco, questa volta per la
sorella, ballerina di danza contemporanea, e per una sua coreografia: “Vortice” . Si passa
al momento della riflessione poetica con i versi di Khalil Gibran , poeta libanese amato da
Giovanni, del quale ha letto “Il Donare” (Quindi un uomo ricco chiese: parlaci
del Donare. Ed egli rispose: Donerete ben poco se donerete i vostri beni. È
quando fate dono di voi stessi che donate veramente….), poesia- specchio dello
spirito di generosità del “Nido dell’Angelo”. Dalla musicalità poetica di Gibran alla poesia delle note, con il preludio n.11 di Bach in fa magg. Dal
“Clavicembalo ben temperato” , al corale sempre di Bach da “La Passione secondo
San Giovanni” e a quello dei “sacerdoti” da “Il Flauto magico” di Mozart. E’ il
padrone di casa a concludere il viaggio- scoperta con i versi
di Jacopo da Varagine (Varazze), poeta medioevale, tratti da “La Legenda Aurea” in onore
di Santa Cecilia. Una serata che continua fin oltre la mezzanotte con le
perfomances vocali di Annamaria D’Amato
accompagnata sia alla chitarra da Diego che al piano da Alessandro in un fuori
programma jazz raffinato e coinvolgente , anticipazione di futuri incontri e
future condivisioni.
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