giovedì 19 novembre 2015

INVITO AL VIAGGIO



Prosegue l’immaginaria navigazione  al “Nido dell’Angelo” di Frosinone. Un “Invito al viaggio” di Baudeleriana memoria, che Giovanni Valle rinnova per gli amici, alla scoperta dell’universo musicale e poetico. Una navigazione placida in cui chi vi partecipa dona il suo contributo emozionale ed emozionante.  E mai come in questo caso valgono i versi del poeta inglese John Donne: “Nessun uomo è un'isola, intero per se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, parte della terra intera; e se una sola zolla vien portata via dall'onda del mare, qualcosa all'Europa viene a mancare, come se un promontorio fosse stato al suo posto, o la casa di un uomo, di un amico o la tua stessa casa. Ogni morte di uomo mi diminuisce perché io son parte vivente del genere umano. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana :essa suona per te”. Un viaggio-scoperta nei sentimenti di amicizia, di una micro umanità che si ritrova in nome dell’Arte e della sua condivisione. Ieri sera a casa di Valle , l’Arte era rappresentata dalla scultura( Jacopo Cardillo),  dalla canzone( Diego  Conti  e Alessandro Viti),  dalla lirica (Marco Sartucci),  dal jazz ( Annamaria D’Amato) e dal pianoforte (Francesco Amici e Giovanni Valle). Dopo l’accensione di rito della candela-faro, Diego Conti, ventenne chitarrista di Patrica, ha aperto la serata con due sue canzoni , di cui “ L’Impegno”, la più amata, è quella che lo ha fatto conoscere al Festival Show di Castelfranco Veneto. Dalla chitarra al pianoforte di Francesco, discendente di una famiglia di “organari”, accordatore nonché astrofilo e proprio alle stelle ha dedicato la sua composizione “Meccaniche celesti”, che se nel titolo può richiamare i versi di una canzone di Franco Battiato, nell’ascolto i richiami a Debussy, alla sua Suite Bergamasque e all’impressionismo musicale francese, in genere, sono lampanti. E questi richiami continuano con un altro brano composto da Francesco, questa volta per la sorella, ballerina di danza contemporanea, e per una sua coreografia: “Vortice” . Si passa al momento della riflessione poetica con i versi  di Khalil Gibran , poeta libanese amato da Giovanni, del quale ha letto “Il Donare” (Quindi un uomo ricco chiese: parlaci del Donare. Ed egli rispose: Donerete ben poco se donerete i vostri beni. È quando fate dono di voi stessi che donate veramente….), poesia- specchio dello spirito di generosità  del “Nido dell’Angelo”. Dalla musicalità poetica di Gibran  alla poesia delle note,  con il preludio n.11 di Bach in fa magg. Dal “Clavicembalo ben temperato” , al corale sempre di Bach da “La Passione secondo San Giovanni” e a quello dei “sacerdoti” da “Il Flauto magico” di Mozart. E’ il  padrone di casa  a concludere il viaggio- scoperta con i versi di Jacopo da Varagine (Varazze), poeta medioevale, tratti da “La Legenda Aurea” in onore di Santa Cecilia. Una serata che continua fin oltre la mezzanotte con le perfomances  vocali di Annamaria D’Amato accompagnata sia alla chitarra da Diego che al piano da Alessandro in un fuori programma jazz raffinato e coinvolgente , anticipazione di futuri incontri e future condivisioni.

  

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