A VEROLI, VIA PALEARIO TRA STELLE E COLORI
Paese dalle origini antichissime, sarebbe presente già dal
XII secolo a.C, denominata la “Firenze della Ciociaria”, VEROLI è stata, in
questo fine settimana di agosto, un vero e proprio museo en plein air. Una kermesse di tre giorni (
5/6/7) che ha accolto lungo Via Aonio Paleario, sicuramente la sua strada più
suggestiva, una galleria di arte contemporanea di pittura, scultura e fotografia.
Una quarantina di espositori, tra i quali anche chi scrive, hanno” sciorinato”
le loro opere lungo i muri, presso i giardini di abitazioni private, sotto le
volte di antichi cortili, in un dialogo di omogenea e reciproca bellezza.
Giunta alla quinta edizione “ VIA PALEARIO TRA STELLE E COLORI” , quest’anno
non ha risparmiato tempo , dedizione, impegno assoluto da mesi, ai suoi direttori artistici: GIANLUIGI
BALDASSARRA E MASSIMO TERZINI, entrambi
architetti , i quali sono riusciti a coinvolgere con il loro entusiasmo e determinazione tutta la cittadinanza. Un
percorso emozionale, in cui ogni artista ha dato un contributo visivo delle sue
esperienze di vita, dei suoi sentimenti, delle sue idee. Neppure il tempo non
favorevole per i suoi capricci piovosi e ventosi è riuscito a fermare la
macchina organizzativa e gli eventi paralleli e complementari alle esposizioni
artistiche. Un evento a tutto tondo dove l’arte visiva si è sposata alle
emozioni della poesia e della musica. Nella prima serata presso il giardino del
MAC, abitazione-museo della coppia di artisti Ornella Ricca e Pietro
Spagnoli, che hanno condiviso la bellezza del loro “buen retiro”, l’Amore
in versi e in tutte le sue infinite sfaccettature è stato protagonista. La voce
di Nicola Masotti e il piano di Cesare Marinacci hanno coinvolto i
presenti con una lunga carrellata di poesie e musica in cui Gibran, Tolstòj,
Hesse, Kipling, Hikmet, Saba e Monia
Lauroni ( straordinaria poetessa verolana) si sono intrecciati alle note di
Schumann, Piazzolla, Brahms, Elgar, Skriabin, Bach. La seconda serata ha visto
protagonista Gerardo Casiello e la
sua band . Diplomato in pianoforte è cantautore, nonché compositore di colonne
sonore, dal linguaggio originalissimo pur restando ancorato alla tradizione di
grandi autori della musica italiana quali: Modugno, Paolo Conte, Carosone,
Buscaglione, che hanno inciso sulla sua maturazione artistica e da cui trae ispirazione. Ultima serata, di
questo lungo percorso artistico-emozionale, ultimo appuntamento musicale con il duo Roberta Adelini ( voce) e
Lino Cappabianca ( contrabbasso). Ancora nel giardino affollato del MAC,
ancora originalità e forti sensazioni in cui un tramonto quanto mai intenso di
colori contrastanti ha fatto da sfondo naturale alla bellezza di una giovane cantante e alla sua voce dal
timbro raffinato come il caftano che indossava della stilista partenopea Giovanna Panico. Un repertorio
tradizionale ( O sole mio, Tu vuoi fa l’americano, Dove sta Zazà, Je so' pazzo,
Anema e core, Vesuvio, 'O Surdato 'Nnammurato…), ma con una chiave di lettura basata sul jazz-sperimentale, in cui la voce dell’Adelini , mero strumento, ben si è armonizzata con quella del contrabbasso in
una scommessa musicale perfettamente riuscita. L’intervento , a fine serata, di
Gianluigi Baldassarra è stato quanto mai incisivo riguardo la sua visione del bello
e condivisione di esso. Ha esortato i presenti ad aprire le porte delle loro
case , come hanno fatto Ornella e Pietro, affinchè ognuno possa fruire delle
opere d’arte racchiuse in tante di queste dimore storiche. Valore aggiunto alla manifestazione il Concorso
Letterario Veroli Alta, ormai alla sua quarta edizione il cui vincitore è stato
Massimo Terzini con il racconto breve “TERRA!!!” Nomi importanti hanno dato
ulteriore lustro all’organizzazione , Emilio Farina riconosciuto artista vicentino e la sua
installazione, nella chiesetta di San Leucio, “Rito Bianco” sintesi moderna di un personale discorso metafisico. Il Professore Marcello
Carlino e la sua poetica interpretazione, suggellata in un lungo foglio di forex, sulla “Quadriga” del famoso scultore anagnino, Tommaso Gismondi, esposta ai piedi dell’altare maggiore della chiesa
di San Michele Arcangelo. La sua compianta figlia, Donatella Gismondi, ricordata con un polittico di commovente
bellezza e ultimo, ma non ultimo Gianluca
Sanguigni e la sua installazione "Esodi" simbolo di vita e di
speranza. Un sincero e doveroso
ringraziamento , da parte di chi scrive, a tutti … artisti, organizzatori
e cittadini, che hanno messo a disposizione le proprie case per custodire le opere, con i quali si è instaurato un
clima di familiarità rendendo questi tre giorni particolarmente gradevoli dal
punto di vista umano, perché solo l’arte ha un linguaggio capace di unire anime
affini.
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