martedì 21 aprile 2015

LA MOSTRA GOLOSA DI ROCCO LANCIA

L’Arte Visiva Contemporanea (quinta edizione) curata con instancabile impegno dal Prof. Alfio Borghese,  alla Villa Comunale di Frosinone, è giunta al suo nono appuntamento, per quest’anno, con la mostra ROCCO EXPO di Rocco Lancia.
Nato a Roma (1970) , si trasferisce giovanissimo con la famiglia a Parigi, città che influenza la sua personalità attenta e sensibile all’arte. Tornato in Italia frequenta il Liceo artistico “Anton Giulio Bragaglia” di Frosinone, laureandosi poi in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma. Affianca il noto scenografo Dante Ferretti a Cinecittà. Vince nel 1999 il primo premio per il manifesto del Festival Internazionale del Folklore di Alatri (Fr). Nel 2000 torna a Parigi e lavora come aiuto scenografo per l’Istituto del Mondo Arabo e la Bibliothèque Nationale” François Mitterand”. Organizza estemporanee, eventi culturali attraverso l’Associazione Artqube della quale è fondatore.
Entrare nelle sale del suo vernissage  è come immergersi  in un “grande gelato” dai gusti estivi di limone, menta, lampone, pistacchio per una fresca golosità degli occhi e Le Golose, appunto, sono le donne protagoniste delle sue tele. Donne dalle molteplici sfaccettature, come ha giustamente fatto notare nel suo discorso di presentazione l’Assessore al Centro Storico, Rossella Testa.  Donne angelicate, donne sensuali, donne mistiche (La Madonna), donne orientali (La Grande Geisha e La Malesiana), donne fragili, donne forti, donne di rinascimentale memoria ( Madame Rose), donne “golose”. In tutto questo universo femminino, la ricerca del colore come espressione di sperimentazione, ma soprattutto di passione dell’artista per il “genti sesso” che traspare da tutti quei volti così diversi, ma in fondo così simili nel loro taglio metafisico alla De Chirico, di cui Lancia è un grande estimatore. Donne che sono l’autoritratto interiore dell’artista, nella sua golosità per gli aspetti più godibili della vita e dell’arte.
I ritratti maschili sono in numero inferiore, ma non per questo meno affascinanti, specie i due che campeggiano nella prima sala: Dioniso e Antinoo, dalla bellezza effemminata, sono omaggio  al mondo classico,  reinterpretato con il suo stile dai colori fluorescenti. Quaranta quadri di grandi dimensioni  e di grande impatto visivo per un’arte alla portata di tutti nella sua contemporaneità comprensibile scevra da complicati intellettualismi, perché l’arte è di tutti e“ L’arte non ha limiti per chi ha voglia di sporcarsi le mani”.

La mostra chiuderà i battenti il 29 aprile e rientra nelle grandi celebrazioni culturali dell' Amministrazione Comunale in memoria del Giorno della Liberazione.






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