LA MOSTRA GOLOSA DI ROCCO LANCIA
L’Arte Visiva
Contemporanea (quinta edizione) curata con instancabile impegno dal Prof.
Alfio Borghese, alla Villa Comunale di
Frosinone, è giunta al suo nono appuntamento, per quest’anno, con la mostra
ROCCO EXPO di Rocco Lancia.
Nato a Roma (1970) , si trasferisce giovanissimo con la
famiglia a Parigi, città che influenza la sua personalità attenta e sensibile
all’arte. Tornato in Italia frequenta il Liceo artistico “Anton Giulio
Bragaglia” di Frosinone, laureandosi poi in scenografia all’Accademia di Belle
Arti di Roma. Affianca il noto scenografo Dante Ferretti a Cinecittà. Vince nel
1999 il primo premio per il manifesto del Festival Internazionale del Folklore
di Alatri (Fr). Nel 2000 torna a Parigi e lavora come aiuto scenografo per l’Istituto
del Mondo Arabo e la Bibliothèque Nationale” François Mitterand”. Organizza
estemporanee, eventi culturali attraverso l’Associazione Artqube della quale è
fondatore.
Entrare nelle sale del suo vernissage è come immergersi in un “grande gelato” dai gusti estivi di
limone, menta, lampone, pistacchio per una fresca golosità degli occhi e Le Golose, appunto, sono le donne
protagoniste delle sue tele. Donne dalle molteplici sfaccettature, come ha
giustamente fatto notare nel suo discorso di presentazione l’Assessore al
Centro Storico, Rossella Testa. Donne
angelicate, donne sensuali, donne mistiche (La Madonna), donne orientali (La
Grande Geisha e La Malesiana), donne fragili, donne forti, donne di
rinascimentale memoria ( Madame Rose), donne “golose”. In tutto questo universo
femminino, la ricerca del colore come espressione di sperimentazione, ma
soprattutto di passione dell’artista per il “genti sesso” che traspare da tutti
quei volti così diversi, ma in fondo così simili nel loro taglio metafisico
alla De Chirico, di cui Lancia è un grande estimatore. Donne che sono l’autoritratto
interiore dell’artista, nella sua golosità per gli aspetti più godibili della
vita e dell’arte.
I ritratti maschili sono in numero inferiore, ma non per
questo meno affascinanti, specie i due che campeggiano nella prima sala:
Dioniso e Antinoo, dalla bellezza effemminata, sono omaggio al mondo classico, reinterpretato con il suo stile dai colori fluorescenti.
Quaranta quadri di grandi dimensioni e
di grande impatto visivo per un’arte alla portata di tutti nella sua
contemporaneità comprensibile scevra da complicati intellettualismi, perché l’arte
è di tutti e“ L’arte non ha limiti per chi ha voglia di sporcarsi le mani”.
La mostra chiuderà i battenti il 29 aprile e rientra nelle
grandi celebrazioni culturali dell' Amministrazione Comunale in memoria del
Giorno della Liberazione.
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