domenica 26 aprile 2015

L'ORCHESTRA DA CAMERA DI FROSINONE ALLA SALA DELLA RAGIONE DI ANAGNI

Frosinone e provincia stanno vivendo dal punto di vista culturale e musicale un vero risveglio, con un fiorire di iniziative volte a rendere qualitativamente migliore la vita intellettuale dei cittadini. Nuove associazioni, mostre di pittura, stagioni teatrali, concerti e nuovi organici orchestrali stanno dando linfa vitale ad un territorio per troppi anni silente. Proprio un organico orchestrale, di recentissima costituzione, si è esibito il 26 aprile alle 18 nella medievale cornice della Sala della Ragione del Comune di Anagni: L’ORCHESTRA DA CAMERA DELLA CITTA’ DI FROSINONE. Un programma cameristico  tra ‘700 e ‘800 con eccezione per  L’Ave Maria di Astor Piazzolla.
Apre il pomeriggio il Concerto in La maggiore RV160 di Antonio Vivaldi (1678- 1741), innovatore della musica della sua epoca aveva il talento di comporre una musica non accademica, chiara ed espressiva, tale da poter essere gradita dal grande pubblico e non solo da una minoranza di specialisti. Fu molto apprezzato dalla critica tedesca dell’epoca tanto che la sua musica ebbe  un notevole influsso sullo stile di diversi compositori sia austriaci che tedeschi,  tra questi il più noto fu Johann Sebastian Bach, il quale fu grandemente influenzato dalla forma del concerto vivaldiano. Praticamente dimenticato durante le stagioni del Classicismo e del Romanticismo, incontrò il gusto dei musicisti del primo Novecento, dopo la riscoperta della sua opera nel secondo dopoguerra (grazie anche alla nascita di enti come l'Istituto Italiano Antonio Vivaldi dediti allo studio e alla diffusione della musica vivaldiana), Vivaldi divenne uno dei compositori più amati e ascoltati del Barocco. Nella consueta divisione tripartita il Concerto in La maggiore (Allegro; Andante; Allegro) fa parte dei concerti di “Parigi” e reca il suo stile inconfondibile aperto alle suggestioni  e alle costruzioni melodiche.
Joseph Heinrich Baermann (1784 – 1847) e il suo Adagio per clarinetto e orchestra è il secondo ascolto, clarinetto solista Bruno Di Girolamo (ha effettuato tournèes in tutto il mondo con “I Virtuosi di Roma”,  è stato primo clarinetto solista nell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra Regionale Toscana, le prestigiose Orchestre della RAI: Milano, Roma, Alessandro Scarlatti di Napoli, nonché dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e recentemente del Teatro S. Carlo di Napoli, collaborando con i più celebri direttori d’orchestra del nostro tempo: Muti, Pretre, Aronovitch, Bernstein, Giulini, Sinopoli, Sawallisch,  Previtali, , Zoltan Pesko,  Patanè, , Gavazzeni, Lorin Maazel, Daniel Oren).  L’Adagio,  dall’afflato fortemente romantico, è il secondo movimento del quintetto in Re bemolle maggiore op.23 ed  è stato per oltre un secolo erroneamente attribuito a Richard Wagner. Baermann virtuoso del clarinetto, incontrò molti dei grandi compositori del suo tempo, come Felix Mendelssohn, Carl Maria von Weber e Giacomo Meyerbeer, i quali ascoltandolo in concerto furono ispirati a scrivere grandi opere per lui e quindi per il clarinetto che prima dell’inizio del  diciannovesimo secolo era troppo spesso relegato in orchestra e quindi raramente veniva apprezzato come strumento solista.
Si prosegue con August Carl Ditters von Dittersdorf ( 1739- 1799), compositore e violinista austriaco del Classicismo. Ebbe un'attività compositiva molto creativa,  egli infatti compose molta musica da camera, nonché opere liriche. Con l'eccezione dei pezzi per contrabbasso, i suoi lavori sono raramente eseguiti al giorno d'oggi. Ad eseguire La Sinfonia Concertante ( Allegro;  Andantino; Menuetto; Allegro ma non  troppo) alla viola Silvia dello Russo, prima viola dell’Orchestra da Camera di Frosinone e al contrabbasso Maurizio Turriziani, solista di fama internazionale nonché promotore e fondatore della suddetta orchestra. In tutti i movimenti un dialogo continuo tra i due strumenti solisti , fino a diventare le uniche voci per quasi la totalità del secondo movimento, ma è nell’ultimo che il dialogo diventa giocoso lasciando all’orchestra di archi il compito di accompagnamento nella ripetizione del tema introduttivo.
Uno scavallamento di secoli con l’Ave Maria di Astor Piazzolla ( 1921-1992), innovatore del tango argentino tradizionale lo ha nobilitato con l’introduzione di strumenti da organico sinfonico e la sua Ave Maria ne è prova lampante nella sua melodia struggente quasi da repertorio operistico in cui il clarinetto solista sostituisce la voce umana nelle sue note più acute e dolorose di preghiera accorata.
Ultimo ascolto il Concertino per clarinetto e orchestra in Si bemolle maggiore di Gaetano Donizetti (1797-1848) famoso  operista bergamasco la cui sua vena romantica e le straordinarie doti compositive furono riconosciute in tutta Europa nonostante non suonasse alcuno strumento. Il suo percorso creativo contribuì a inserire l'opera, prima rivolta al "bel canto", nella più profonda e drammatica teatralizzazione romantica, anticipando così la grande stagione verdiana. Insieme a Vincenzo Bellini contribuì al superamento del “rossinismo”, in nome di una visione drammatica e più intensamente romantica della forma operistica.  Compose anche musica sacra, pezzi sinfonici, composizioni strumentali tra cui 19 quartetti per archi. La compagine romantica è presente anche in questo Concertino con l’inizio (Andante sostenuto) affidato alla malinconia della voce del clarinetto su un delicato e “leggerissimo” tappeto degli archi, il secondo movimento (Allegretto) nella sua struttura melodica si accosta alla tradizione settecentesca nei virtuosismi del  solista.
L’ORCHESTRA DA CAMERA DELLA CITTA’ DI FROSINONE  è già una solida realtà, pur nella sua recente nascita, dimostrando di essere all’altezza di varcare i confini della provincia e affermarsi a livello nazionale, da sottolineare la sua esibizione gratuita che rende ancor più merito alla professionalità dei singoli orchestrali guidati con piglio sicuro e vitalissimo dal M° Vincenzo Mariozzi, altro nome importante nel panorama musicale italiano essendo stato primo clarinetto di Santa Cecilia, fondatore e direttore artistico del Festival Ernico-Simbruino e attuale  direttore artistico e musicale dei Solisti Aquilani.
L’auspicio, di chi scrive e non solo, sia di proseguire su questa strada perché solo “la cultura e l’arte possono ridare fiducia e nuova vita all’Italia”.






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