L'ORCHESTRA DA CAMERA DI FROSINONE ALLA SALA DELLA RAGIONE DI ANAGNI
Frosinone e provincia stanno vivendo dal punto di vista
culturale e musicale un vero risveglio, con un fiorire di iniziative volte a
rendere qualitativamente migliore la vita intellettuale dei cittadini. Nuove
associazioni, mostre di pittura, stagioni teatrali, concerti e nuovi organici
orchestrali stanno dando linfa vitale ad un territorio per troppi anni silente.
Proprio un organico orchestrale, di recentissima costituzione, si è esibito il
26 aprile alle 18 nella medievale cornice della Sala della Ragione del Comune di Anagni: L’ORCHESTRA DA CAMERA DELLA
CITTA’ DI FROSINONE. Un programma cameristico tra ‘700 e ‘800 con eccezione per L’Ave Maria di Astor Piazzolla.
Apre il pomeriggio il Concerto
in La maggiore RV160 di Antonio Vivaldi (1678- 1741), innovatore della
musica della sua epoca aveva il talento di comporre una musica non accademica,
chiara ed espressiva, tale da poter essere gradita dal grande pubblico e non
solo da una minoranza di specialisti. Fu molto apprezzato dalla critica tedesca
dell’epoca tanto che la sua musica ebbe un notevole influsso sullo stile di diversi
compositori sia austriaci che tedeschi,
tra questi il più noto fu Johann Sebastian Bach, il quale fu
grandemente influenzato dalla forma del concerto vivaldiano. Praticamente
dimenticato durante le stagioni del Classicismo e del Romanticismo, incontrò il
gusto dei musicisti del primo Novecento, dopo la riscoperta della sua opera nel
secondo dopoguerra (grazie anche alla nascita di enti come l'Istituto Italiano
Antonio Vivaldi dediti allo studio e alla diffusione della musica vivaldiana),
Vivaldi divenne uno dei compositori più amati e ascoltati del Barocco. Nella
consueta divisione tripartita il Concerto in La maggiore (Allegro; Andante;
Allegro) fa parte dei concerti di “Parigi” e reca il suo stile inconfondibile aperto
alle suggestioni e alle costruzioni
melodiche.
Joseph Heinrich
Baermann (1784 – 1847) e il suo Adagio
per clarinetto e orchestra è il secondo ascolto, clarinetto solista Bruno Di Girolamo (ha effettuato
tournèes in tutto il mondo con “I Virtuosi di Roma”, è stato primo clarinetto solista nell’Orchestra del Maggio Musicale
Fiorentino, Orchestra Regionale Toscana, le prestigiose Orchestre della RAI:
Milano, Roma, Alessandro Scarlatti di Napoli, nonché dell’Orchestra
dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e recentemente del Teatro S. Carlo di
Napoli, collaborando con i più celebri direttori d’orchestra del nostro tempo:
Muti, Pretre, Aronovitch, Bernstein, Giulini, Sinopoli, Sawallisch, Previtali, , Zoltan Pesko, Patanè, , Gavazzeni, Lorin Maazel, Daniel Oren).
L’Adagio,
dall’afflato fortemente romantico, è
il secondo movimento del quintetto in Re bemolle maggiore op.23 ed è stato per oltre un secolo erroneamente attribuito
a Richard Wagner. Baermann virtuoso del clarinetto, incontrò molti dei grandi
compositori del suo tempo, come Felix Mendelssohn, Carl Maria von Weber e
Giacomo Meyerbeer, i quali ascoltandolo in concerto furono ispirati a scrivere
grandi opere per lui e quindi per il clarinetto che prima dell’inizio del diciannovesimo secolo era troppo spesso
relegato in orchestra e quindi raramente veniva apprezzato come strumento
solista.
Si prosegue con August
Carl Ditters von Dittersdorf ( 1739- 1799), compositore e violinista
austriaco del Classicismo. Ebbe un'attività compositiva molto creativa, egli infatti compose molta musica da camera,
nonché opere liriche. Con l'eccezione dei pezzi per contrabbasso, i suoi lavori
sono raramente eseguiti al giorno d'oggi. Ad eseguire La Sinfonia Concertante ( Allegro;
Andantino; Menuetto; Allegro ma non troppo) alla viola Silvia dello Russo,
prima viola dell’Orchestra da Camera di Frosinone e al contrabbasso Maurizio Turriziani, solista di fama
internazionale nonché promotore e fondatore della suddetta orchestra. In tutti
i movimenti un dialogo continuo tra i due strumenti solisti , fino a diventare
le uniche voci per quasi la totalità del secondo movimento, ma è nell’ultimo
che il dialogo diventa giocoso lasciando all’orchestra di archi il compito di
accompagnamento nella ripetizione del tema introduttivo.
Uno scavallamento di secoli con l’Ave Maria di Astor
Piazzolla ( 1921-1992), innovatore del tango argentino tradizionale lo ha
nobilitato con l’introduzione di strumenti da organico sinfonico e la sua Ave
Maria ne è prova lampante nella sua melodia struggente quasi da repertorio
operistico in cui il clarinetto solista sostituisce la voce umana nelle sue
note più acute e dolorose di preghiera accorata.
Ultimo ascolto il Concertino
per clarinetto e orchestra in Si bemolle maggiore di Gaetano Donizetti (1797-1848) famoso operista bergamasco la cui sua vena romantica
e le straordinarie doti compositive furono riconosciute in tutta Europa nonostante
non suonasse alcuno strumento. Il suo percorso creativo contribuì a inserire
l'opera, prima rivolta al "bel canto", nella più profonda e
drammatica teatralizzazione romantica, anticipando così la grande stagione
verdiana. Insieme a Vincenzo Bellini contribuì al superamento del “rossinismo”,
in nome di una visione drammatica e più intensamente romantica della forma
operistica. Compose anche musica sacra,
pezzi sinfonici, composizioni strumentali tra cui 19 quartetti per archi. La
compagine romantica è presente anche in questo Concertino con l’inizio (Andante sostenuto) affidato alla
malinconia della voce del clarinetto su un delicato e “leggerissimo” tappeto
degli archi, il secondo movimento (Allegretto) nella sua struttura melodica si
accosta alla tradizione settecentesca nei virtuosismi del solista.
L’ORCHESTRA DA CAMERA
DELLA CITTA’ DI FROSINONE è già una
solida realtà, pur nella sua recente nascita, dimostrando di essere all’altezza
di varcare i confini della provincia e affermarsi a livello nazionale, da
sottolineare la sua esibizione gratuita che rende ancor più merito alla
professionalità dei singoli orchestrali guidati con piglio sicuro e vitalissimo
dal M° Vincenzo Mariozzi, altro nome
importante nel panorama musicale italiano essendo stato primo clarinetto di
Santa Cecilia, fondatore e direttore artistico del Festival Ernico-Simbruino
e attuale direttore artistico e musicale dei Solisti
Aquilani.
L’auspicio, di chi scrive e non solo, sia di proseguire su questa strada perché solo “la cultura e l’arte possono ridare fiducia e nuova vita all’Italia”.
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