mercoledì 20 maggio 2015

OLTRE IL CONCERTO





Prosegue ,nel terzo appuntamento con la Settimana Mozartiana di Terracina, l’approfondimento della figura del grande salisburghese attraverso il suo carteggio. Dopo il convegno illuminante sul rapporto Da Ponte- Mozart , questa sera si è “sbirciato tra la corrispondenza segreta di Mozart” nel programma che ha visto come protagoniste le sue lettere e la sua musica in un’alternanza di voce e pianoforte.  Per  introdurre l’argomento della serata il Prof. Enzo Rosato (membro del direttivo dell'AMI di Terracina e vicepreside del locale liceo "Leonardo da Vinci”) ha letto la prima lettera , quella che Mozart scrisse al padre per il suo compleanno (Mannheim 8 novembre 1777): “Non so scrivere in modo poetico: non sono un poeta. Non so distribuire le frasi con tanta arte da far loro gettare ombra e luce: non sono un pittore. Non so neppure esprimere i miei sentimenti e i miei pensieri con i gesti e con la pantomima: non sono un attore. Ma posso farlo con i suoni: sono un musicista”. Iniziano così l’esplorazione  della personalità di Mozart, dei suoi aspetti più nascosti di uomo e musicista e la conoscenza, attraverso i suoi scritti, della vita sociale e culturale degli ambienti aristocratici delle corti europee del 1700.Attraverso l’epistolario noi apprendiamo le impressioni del giovane musicista quando, a Venezia, ancora quattordicenne, scopre i piaceri delle maschere e della festa; ci stupiamo della sua indifferenza a Bologna di fronte ad uno dei maggiori idoli del momento, il cantore evirato Carlo Broschi Farinelli; ma ne apprezziamo anche la sua ansia di libertà da ogni forma di potere costituito, sia familiare che politico. Ne è testimonianza la fitta corrispondenza col padre Leopold che cercava di distoglierlo dalla decisione di abbandonare il suo servizio alle dipendenze dell’arcivescovo di Salisburgo, Colloredo. Un rapporto quello tra Leopold e a Amadeus conflittuale di “odio-amore” specie da parte del padre che richiamava sempre all’ordine e ai suoi doveri  il figlio attraverso un meccanismo malato ed egoistico di ricatto morale…”e preferisci lasciare il tuo vecchio padre nell’indigenza…a tuo padre con i suoi 58 anni ben si addice affannarsi per un compenso miserabile e provvedere con fatica e con sudore al necessario per te e tua sorella… ( Salisburgo 23 febbraio 1778)”. Di contro Wolfgang , mantenendo sempre un alto rispetto verso il padre,  ribadiva, nelle sue risposte, il profondo bisogno di libertà sia nel lavoro che negli affetti…” i nobili non possono mai sposarsi secondo i propri desideri e per amore, bensì  solo sempre per interesse…noi invece povera gente comune non solo dobbiamo scegliere una moglie che amiamo e che ci ama, bensì possiamo e vogliamo sceglierla proprio così… (Mannheim 7 febbraio 1778)”. Pur essendo consapevole del suo altissimo valore musicale Mozart era sempre alla ricerca di conferme e di gratificazioni e ne è chiara dimostrazione la lettera al padre del  primo maggio 1778 da Parigi in cui riferisce di un incontro musicale a casa della duchessa De Chabot in cui prima di poter suonare dovette aspettare in una grande stanza gelata priva di camino senza possibilità di scaldarsi, tuttavia con le dita gelate,  il freddo in tutto il corpo e il mal di testa , suonò ugualmente…” finalmente ho suonato su quel miserabile, pessimo pianoforte, ma la cosa peggiore che la signora e tutti quei signori non hanno smesso neppure per un attimo di disegnare….e così ho suonato per le sedie, la tavola e i muri…Mi dia pure il miglior pianoforte d’Europa e per, uditori, gente che non capisce niente o che non vuol capire niente e che non ascolta insieme a me quel che suono, ed io, allora perderò qualsiasi piacere di suonare…”.  Un Mozart seppure nell’affanno continuo di guadagno…. “Dio! Sono in una situazione che non augurerei al mio peggior nemico e se lei mio carissimo amico e fratello mi abbandonasse  io infelice e innocente sarei perduto, insieme alla mia povera moglie ammalata e al mio bambino…( lettera a Michael Puchberg, Vienna 12 luglio 1789)”, non perde mai la speranza ed il suo umore gioioso ed affettuoso… “Carissima amatissima mogliettina ho trovato con somma gioia e piacere la tua lettera…l’opera  ( Il Flauto Magico n.d.r.) è stata rappresentata col teatro pieno e con gli applausi e bis consueti…mi sono divertito sino alla fine… ( Vienna 8 e 9 ottobre 1791)”, sarebbe morto appena due mesi dopo! Questi sono i passaggi più significativi di una lettura più ampia (dieci lettere) interpretata dalla Prof.ssa  Evelina Di Dio (laureata  in Lettere Moderne presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, insegnate presso il Liceo Scientifico “Vito Volterra” di Ciampino, dottorato di ricerca all’Università “Tor Vergata” di Roma, doppiatrice, attrice, ha lavorato con la Compagnia del Teatro Stabile di Sardegna e per il Festival di Todi) con la quale ha incantato i presenti. Ogni lettura è stata intervallata da momenti musicali mozartiani e, precisamente, dalla Sonata KV358 ( Allegro- Adagio- Molto presto) per pianoforte a quattro mani; dall’Allegro della Sinfonia KV 550 n.40 e dall’Allegro della Piccola Serenata Notturna KV 525 nella trascrizione a quattro mani, eseguiti  con estrema bravura e sensibilità nel tocco ed empatia da Catia Rocci ( diplomata in pianoforte e clavicembalo al Conservatorio “Refice” di Frosinone con M. Clementina Martinez e con Maria Clotilde Sieni, ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento con insigni musicisti, ha conseguito il Master di MusicArterapia  presso l’Università di "Tor Vergata" a Roma. Svolge intensa attività concertistica sia in Italia che all’estero come solista, in formazione cameristica e in duo con la clavicembalista M.C. Sieni, nel 2006 ha ottenuto il premio “ Vinicio Mancini” e nel 2007 il diploma d’onore al TIM) e da Federica Simonelli ( ha iniziato lo studio del pianoforte a sette anni, diplomandosi brillantemente al Conservatorio “Respighi” di Latina, ha studiato il repertorio di musica da camera con Velia De Vita e Luisa De Robertis, nel 1996 è stata invitata al Festival Internazionale di Exeter in Inghilterra, in qualità di solista ha suonato con l’Orchestra Pontina e l’Orchestra Giovanile di Saarbrucken in Germania. Recentemente ha  registrato ed inciso in video per la Rai , attualmente è Presidente dell’Associazione Anxur Musica di Terracina). Anche questa serata è stata una gradevole conferma  della genialità di Mozart oltre che delle sue grandi qualità umane.

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