sabato 23 gennaio 2016

AT FIRST SIGN...FAUSTO ROMA DA LOS ANGELES A FROSINONE




Dai trionfi di Los Angeles, presso l'Istituto Italiano di Cultura, al bagno di folla alla Villa Comunale di Frosinone, FAUSTO ROMA, con il suo vernissage  (22 gennaio), ha inaugurato la sesta edizione della rassegna di Arte Visiva Contemporanea. A salutare il grande artista ceccanese le autorità cittadine, prima tra tutte il Prefetto Emilia Zarrilli. Trentuno nuove opere, dopo "Le terre del caffè" e " Sulle tracce del jazz", approda nel capoluogo "At First Sign", una collezione di acquerelli  e acrilici su carta e legno. Fausto Roma non ha mai abbandonato la sua terra, anche nel periodo di poca visibilità, e questo è stato "la sua forza" e "il suo vessillo" di uomo-artista caparbio e ancorato alle sue radici. Una terra, quella ciociara, dalle origini antichissime, lo testimoniano i ritrovamenti in diversi luoghi nel territorio, come i manufatti in pietra del Paleolitico inferiore (circa 250.000 anni fa) rinvenuti in località Selva dei Muli (antico vulcano), i cui monti Lepini altro non sono che i testimoni di fondali marini e con un capoluogo che deve il suo nome all'etrusco Frusna "terra irrorata dai fiumi". Un’arcaicità che è impronta riconoscitiva oltre che simbolo  dell’arte di Roma e di cui la ciociaria è ancora pregna. Un linguaggio di segni , moderni geroglifici, in una visione quasi fantascientifica di un’attuale preistoria. Segni neri in un dialogo col colore forte , pur tuttavia dal tratto sfumato e irregolare. Lasciando totale libertà all’immaginazione, ecco che i segni si trasformano in occhi, soli, scudi, ruote, pettini, alberi, erpici…tutti con la valenza di “totem”, come la scultura “L’Albero della Pace” che troneggia nel quartiere Cavoni , donato alla città dall’artista in occasione e per  rimembranza della storica visita di Papa Giovanni Paolo II ( 16 settembre 2001). Roma è artigiano, nell’accezione più alta del termine, dialoga con ogni sorta di materia, è pittore, scultore, orafo, ceramista, opera nel suo immenso laboratorio trasformato anche in abitazione per restare sempre in quotidiano e stretto contatto con le sue creature e con la famiglia che lo segue sempre fedele nel suo percorso creativo. Artista d’impronta rinascimentale, quindi, in cui convivono le anime di Leonardo, Cellini, Brunelleschi, Michelangelo! Una mostra imperdibile che si prolungherà fino al 31 gennaio in un calendario fittissimo di artisti e appuntamenti tutti curati con amorevole attenzione dal Prof. Alfio Borghese, che per l’occasione ha annunciato un ulteriore “cadeau” alla città: la Biennale di Arte Visiva Contemporanea (30 marzo-2






maggio 2016) vero trampolino di lancio verso gli States per gli artisti che parteciperanno e verranno selezionati.  La Cultura , anche in tempo di crisi, deve rappresentare un riscatto umano ed economico perché solo attraverso essa l’uomo sarà sempre libero pensatore ed esponente di una società evoluta perché “"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”!