venerdì 29 luglio 2016

IL SAUSALITO DUO A FROSINONE






Un cielo stellato sopra il dehors del "Terra Madrea"di Frosinone, le sonorità della bossa nova e del latin jazz, un binomio perfetto per una calda serata estiva in compagnia del SAUSALITO DUO: Annamaria D’Amato (voce) e Marco Caputo (chitarra) . La Ciociaria è una terra feconda di artisti, da sempre: nel cinema, nella scultura, nella musica…talenti che sono stati universalmente riconosciuti e quelli come la D’Amato, che malgrado la lunga gavetta e gli studi al Saint Louis College of Music di Roma, ancora faticano a raccogliere i giusti e meritati riconoscimenti. Una voce calda, duttile, acrobatica nello spaziare dai toni alti a quelli gravi del pentagramma e lo ha dimostrato ieri sera (29 luglio) grazie ad un variegato repertorio tutto incentrato sulle note della bossa e del jazz latino-americano. Ha aperto la serata con Agua de beber (Acqua da bere) di Jobim, proseguendo con The girl from  Ipanema , con Estate di Bruno Martino, riletta in chiave jazz e poi Corcovado, Pigro del compianto Pino Daniele, S’Wonderful, Desafinado, Oh che sarà di Jobim e Fossati. La sera è lunga e le canzoni sono ancora tante: You are the sunshine of my life di Steve Wonder , Agua de Marco del prolifico Antonio Carlos Jobim, Guarda che luna, Parole parole,Wawe, Sicily, The Autumn leaves  una delle canzoni del repertorio francese che più si è prestata nella storia della musica a variazioni e interpretazioni personali. Scritta (1945) dal poeta surrealista francese Jacques Prévert  con la musica di Kosma è  divenuta uno standard jazz, tradotta  in inglese da Johnny Mercer è stata cantata dai più grandi: Yves Montad, Edith Piaf, Frank Sinatra, Nat King Cole, Juliette Greco.  Ad accompagnare Annamaria D’amato è stata la chitarra del giovanissimo Marco Caputo studente del triennio jazz presso il Conservatorio Licinio Refice di Frosinone, giovane, ma promettente, ha dimostrato già grandi capacità e professionalità imbracciando la sua Godin, la “Rolls” delle chitarre acustiche. La performance si è conclusa con La nostra estate insieme , titolo quanto mai appropriato per una serata calda anche per le emozioni che ha regalato.



domenica 17 luglio 2016

PASSEGGIATE ARTISTICHE NEL BORGO DI FUMONE








“Si Fumo fumat, tota Campania tremat “ Se Fumone fuma, tutta la Campagna trema!  Fumone piccolo borgo medievale di poco più di 2000 anime era nell'antichità rocca di avvistamento delle incursioni normanne e saracene e di segnalazioni  fumose per la Valle del Sacco perché posto su un colle, dalla caratteristica forma di cono, a 793 m s.l.m, quindi visibile anche da grande distanza e da ciò la nascita del suo nome. La leggenda vuole che Tarquinio il Superbo vi si rifugiò dopo essere stato cacciato da Roma; nel suo Castello venne imprigionato (1295)  Papa Celestino V, dopo la forzata abdicazione per ordine del suo successore Bonifacio VIII ,che ne temeva l'autorità, e dove si trova anche la sua cella- tomba. Passato alla storia come il Papa del “gran rifiuto”, collocato dalla penna di Dante Alighieri nel III Canto dell’Inferno, fu riabilitato dal Petrarca nel De vita solitaria. Un breve cenno storico per introdurre l’avvenimento che si è svolto oggi ( 17 luglio) lungo i suoi  caratteristici vicoli in pietra, ammorbiditi da cascate di fiori onnipresenti  in balconi, su davanzali, davanti a portoni, abbarbicati ai muri e cioè la rassegna EN PLEIN AIR “Passeggiate culturali e pittura”. Organizzata dall'Associazione culturale "IL GUITTO" è una delle tante tappe artistico-gastronomiche che punteggeranno l’estate fino a settembre.  Vari artisti locali hanno esposto i loro lavori pittorici e scultorei nel labirinto di viuzze, permettendo così anche ai turisti, di scoprire angoli nascosti, ma ugualmente suggestivi. Un borgo quello di Fumone che merita di essere tappa turistica per l’aria salubre, la buona cucina tradizionale e per la storia che si respira ad ogni cantone di via. Meta d’obbligo è senza dubbio il suo Castello che racchiude la casa-museo di Giuseppe Marchetti Longhi importante archeologo romano, in cui si trovano ancora intatti gli arredi del XIX sec. e collezioni di interesse storico e antropologico, nonché un caratteristico giardino pensile all’italiana di circa 4000 mq.  Fumone da scoprire anche nelle sue chiese antiche di cui la chiesa-madre è la Collegiata della SS. Annunziata del XII sec., ma rimaneggiata nel Settecento e in cui si ammira l’effige della Madonna del Perpetuo Soccorso a cui sono devotissimi i fumonesi. Non solo Fumone è da scoprire, ma la Ciociaria intera con le sue peculiarità naturali, architettoniche, eno-gastronomiche, perché ogni paese è un perla a sé stante di una collana dimenticata troppo a lungo in un cassetto!