giovedì 20 agosto 2015

I RICORDI E L'OBLIO- Omaggio a Marcello Mastroianni





La Ciociaria è terra di storia, di cultura, di mito, di arte, di modelle di grandi pittori e di attori. Uno tra tutti anche se meno rappresentativo, nel paragone con Nino Manfredi, ma indiscutibilmente il più internazionale e che ha dato maggior lustro alle sue origini: MARCELLO MASTROIANNI. Proprio con la sua figura di uomo e di artista si è conclusa ieri sera, 19 agosto, la fortunatissima rassegna TEATRO TRA LE PORTE del Comune di Frosinone. Omaggio doveroso ed intimamente sentito, nato dalla penna di un’eccellenza cittadina quella del Professor AMEDEO DI SORA, attore, scrittore, drammaturgo, fondatore (1984) e direttore artistico della sua personale compagnia “ Teatro Dell’Appeso” che ha come fine principale la ricerca più che la mera produzione di spettacoli e l'organizzazione di stage, laboratori, conferenze-spettacolo per studenti, insegnanti ed operatori teatrali e culturali. Un lavoro quello di ieri che ha evidenziato principalmente l’aspetto umano del grande attore di Fontana Liri, attraverso un percorso-amarcord dei suoi incontri professionali e privati messi in luce da stralci di interviste di grandi nomi del giornalismo ( Enzo Biagi, Costanzo Costantini e non solo) fatte a Mastroianni e a chi per amore o lavoro era entrato in relazione con lui. Un percorso della memoria in cui nessuno è stato dimenticato nell’attenta e minuziosa  ricerca biografica e  recupero di emozioni  da parte  del Di Sora. Grandi figure cinematografiche sono riapparse nell’immaginario collettivo: Fellini, De Sica, Loren, Troisi, Deneuve, Faye Dunaway, Gassman, Anita Ekberg. Una vita, quella di Mastroianni, ricca di fama, ma soprattutto di grandi affetti, quello per Fellini, che considerava più di un fratello, un compagno di sogni, legati dallo stesso destino di “due naviganti aggrappati alla stessa zattera in balia delle onde”. L’affetto per Vittorio De Sica, lo “zio importante” quello con i capelli grigi che preferiva il casinò ad Ava Gardner. L’ammirazione incondizionata per Vittorio Gassman che avrebbe voluto vedere come Presidente della Repubblica Italiana per la sua immensa cultura e la sua figura apprezzata a livello internazionale. Gli amori per tutte le sue donne, prima fra tutte la moglie Flora Carabella, che gli diede Barbara e da cui non volle mai divorziare perché convinto cattolico, per la Deneuve madre di sua figlia Chiara, la Dunaway che da lui voleva il matrimonio e dei figli.
Il legame di profonda affettività e di complicità con la Loren, lo stesso di due “vecchi amanti” che non lo sono più, dal quale Gino Paoli, dopo una serata di gala in loro compagnia, trasse ispirazione per la canzone “Noi che non ci siamo accorti” cantata da Di Sora con la stessa intensità e simile vocalità del cantautore genovese. Un viaggio nel mondo di Mastroianni accompagnato anche dalle musiche più rappresentative della sua lunga carriera, quelle di 8 e mezzo, de La dolce vita, di Ginger e Fred, di Splendor, di Oci ciornie eseguite dall’affiatato ed emozionante duo, Nicoletta Evangelista (piano) e Stefano Spallotta (chitarra acustica). Un lavoro teatrale dal taglio cinematografico, anche nella proiezione di scene tratte dai suoi film più famosi, con continui flashback, che ha coinvolto il pubblico, sempre numeroso ed attento, proiettandolo anche nel rapporto con la sua terra, il suo paese, Fontana Liri, con le sue origini arpinate,  i suoi parenti con i quali parlava in dialetto ciociaro e, che come lui, erano dei grandi artisti, lo zio Umberto famoso scultore e il fratello Ruggero uno dei più grandi montatori cinematografici italiani e anch’egli attore. Uomo fondamentalmente pigro fisicamente, ma dalla mente sempre attiva e curiosa, amante dei viaggi, ironico, sornione, legato profondamente al teatro, suo primo amore, che considerava come un “tempio”; attore senza regole didattiche alla  Stanislavskij, che non condivideva e non capiva; eterno “bambino” anche nella frenesia di spendere per case, sparse in tutto il mondo, e automobili tra cui una Rolls Royce e un taxi inglese, che a settantadue anni diceva di “non sentirsi vecchio perché aveva avuto la fortuna di lavorare sempre”e che considerava la vita come una festa continua. Antidivo tanto da fargli dire “ un attore fa di tutto per diventare celebre, poi quando lo diventa si mette gli occhiali da sole per non farsi riconoscere”. Questo era il nostro Marcello, un uomo che non si prendeva mai sul serio, leggero soprattutto, ma di quella leggerezza che non scivolava mai nella superficialità. La stessa leggerezza che Andrea Di Palma, Stefania Maciocia, Patrizia Minatta e Amedeo di Sora sono riusciti a trasmettere, con le loro voci narranti,  riguardo ad un uomo ed un’epoca cinematografica che hanno fatto il vanto di un’Italia ormai scomparsa, in cui professionalità e creatività erano il biglietto da visita per il mondo intero!








lunedì 10 agosto 2015

Poesie




giovedì 6 agosto 2015

FROSINONE IMPAZZISCE PER " MI HANNO RIMASTO SOLO"





Il Teatro è Vita, ricco di sfaccettature , e come nella vita si ride, si piange, si medita, si ama, si odia….tutte le corde dei sentimenti sono coinvolte,  ma è soprattutto Sogno quello che Michele La Ginestra, con il suo “Mi hanno rimasto solo”,  ha condiviso con la platea di TEATRO TRA LE PORTE di Frosinone nella caldissima, in tutti i sensi, serata di ieri 5 agosto. Un one man show in cui si è prodotto in nove esilaranti monologhi partendo da un grande di tutti i tempi e dalla sua famosissima canzone  “Tanto pe’ cantà”, Ettore Petrolini,  e dalla sua macchietta “Archimede”,  l’ubriaco-filosofo, creata cento anni fa, ma sempre attuale nella sua comicità lunare e futurista dove parla alla piazza spiegando alla sua maniera l’Italia…le braccia ad arco sono le Alpi e la Sicilia si trova oltre il suo piede e Siracusa, città di Archimede appunto, sta proprio in corrispondenza col suo callo…”ecco perché lì fa sempre callo (caldo)”.  Uno spettacolo che è anche macchina del tempo in cui La Ginestra affronta temi moderni  e momenti fanciulleschi, come le favole, in un ideale filo conduttore che è omaggio alla romanità, alla sua arguzia, al suo disincanto, ai suoi poeti , uno per tutti Cesare Pascarella con la sua poesia La fondazione di Roma o “Califranco Fano” ( Franco Califano) e la sua Disperati pensieri di un impotente… “…Me vie da piagne si te guardo ancora me vie' quasi da ditte 'na preghiera un tempo andavi avanti come un matto e mo' sei un po' de pelle da da' ar gatto…” Anche il titolo dello spettacolo è una citazione-omaggio a Roma tratto dal film Audace colpo dei soliti ignoti (1960), “M'hanno rimasto solo... 'sti quattro cornuti!”  pronunciata  di notte in mezzo a una strada silenziosa da Vittorio Gassman che ha appena preso una multa da due vigili motociclisti perché non attraversava sulle strisce pedonali. Continua il lungo monologo, è il momento del calciatore di Nepi affetto da emorroidi a forza di stare in panchina , un solo goal a dargli un effimero momento di gloria e pagato con le casse dell’acqua omonima…amara satira sui compensi stratosferici ai “divi del pallone”! Questa passerella,  nell’ipotetico e onirico teatro- amico che realizza i sogni del protagonista di poter cambiare personaggio ogni sera regalandogli attrezzerie di scena, musiche ,copioni, continua con il mondo delle favole  (nate dalla penna dell’autore venticinque anni fa) con Pollicino tenero , ma furbo nel trovare  “di notte, nel bosco, al freddo, al gelo, con la pioggia e anche qualche chicco di grandine….” i sistemi per tornare a casa con i suoi fratelli dopo l’abbandono dei genitori e qui la satira diventa amara denuncia sociale. Pollicino ormai adulto vive nell’incubo di non saper ritrovare la via per la sua nuova casa “ L’Osteria da…Alluce”, tanto per sentirsi cresciuto ed importante! E’ la volta di Pinocchio, uno “sfigato”, disagiato per via del lungo naso tanto da provare tenerezza per  Cyrano  , sempre a combattere con personaggi che lo angosciano, il Grillo Parlante,  Buttafuoco, Lucignolo e con Ikea di cui è diventato un “modello testimonial" sottopagato. Arriva anche Cappuccetto Rosso, amica di Biancaneve, famosa drogata, avvelenata non da una mela, ma da una “pera”. Il lupo cattivo, in verità, è un “pedofilo” che le fa le proposte oscene e pensa solo al suo motorino invece di mangiare la nonna che studia all’Università della terza età e dà anche gli esami…un mondo sottosopra , rivoluzionato, dove sono gli…”agnelli i figli de mignotta no i lupi”!  Senza pausa si continua col personaggio (il più amato dall'autore- attore), affetto da iperosmia, esagerata sensibilità dell’olfatto che può dipendere da malattie del sistema nervoso o dalla gravidanza che non sono certo cause ascrivibili a lui, innamorato infelice  del profumo della “ biondina del quinto piano”, perché “ il profumo è lo specchio dell’anima come per gli altri lo sono gli occhi”. Tra tante risate c’è anche il momento del ricordo con una sua composizione poetica dedicata al padre morente in una visione in rima e serena dell’ultimo saluto prima del distacco dalla terra, ma non dal figlio...“devo andareè il primo giorno…posso ritardare?”E dopo avemme fatto stà battuta lui se la rise, fece un gran sospiro,me strizzò l’occhio e disse “ecco, arrivo!”… Ultimo personaggio il Sacerdote moderno che durante i corsi pre matrimoniali cerca di dissuadere i fidanzati a sposarsi, perché “il matrimonio è la prima causa di divorzio”, lui ne sa qualcosa, parla con cognizione di causa, “ha moglie”, ma nessuno lo ascolta , l’unico che lo ha ascoltato è stato il suo…Vescovo! La fine di questo lunghissimo monologo è una filastrocca dello stesso La Ginestra, un inno al teatro e alla vita dell’attore..." Siamo giunti al finale e mi prende un po’ male ... e se a voi non dispiace se son stato capace senza  attender domani basta un batter di mani con affetto e con stima io qui chiudo la rima".     Uno show durato un’ora e mezza, ma che è continuato, ormai chiuso il sipario, con il pubblico come impazzito a sgomitare per farsi fotografare con lui, per fare i complimenti, non certo di rito in questo caso, per chiedere se tornerà a Frosinone con un nuovo spettacolo…potenza della pubblicità un grande attore teatrale e televisivo conosciuto dai più per il suo famoso spot della  De Cecco, tanto da far dire a La Ginestra : “ Una volta per tutte …non so cucinare la pasta!” 


lunedì 3 agosto 2015

E' CALATO IL SIPARIO SULLA TERZA EDIZIONE DEL FESTIVAL NAZIONALE DEI CONSERVATORI ITALIANI DI FROSINONE





 Tutto ciò che è bello, che ci regala emozioni coinvolgendo  la mente e l’anima finisce  troppo presto e questo vale anche per la Terza Edizione del FESTIVAL NAZIONALE DEI CONSERVATORI ITALIANI di FROSINONE.  Ieri sera, 2 agosto, è calato il sipario, dopo quasi un mese ( 5 LUGLIO- 2 AGOSTO), su una manifestazione che inorgoglisce la nostra città per la qualità e la perfetta organizzazione e che tutta la cittadinanza avrebbe desiderato non avesse termine!  Quando le sinergie, in questo caso dell’Amministrazione Comunale, del Conservatorio Licinio Refice, dell’ Amministrazione Provinciale, della Camera di Commercio di Frosinone e di tutti gli sponsor coinvolti, sono illuminate e supportate da passione e attenta ricerca di un forte messaggio culturale, il successo non può che essere grande e coinvolgente. La serata finale ne è stata prova lampante per  la grandissima presenza di pubblico che fino alla fine ha supportato con applausi sinceri e di ringraziamento tutti coloro, musicisti in primis, hanno arricchito il mese di luglio di grande musica. Una manifestazione diventata troppo importante per rimanere circoscritta ai confini provinciali e che, a pieno titolo e diritto, dovrebbe decollare a livelli nazionali e non solo. Dopo circa un mese di classifica pressoché invariata che dava al primo posto la performance del Conservatorio “ Alfredo Casella” de L’Aquila con i suoi Red Shoes Small Band, formazione  nel più puro stile swing, il primo colpo di scena, alla loro prima esibizione i Pippi Di Monte 5et, del Conservatorio “Giovan  B. Martini “di Bologna  il 28 luglio, sono passati in vantaggio con un programma di loro composizioni strumentali in una felice sintesi di jazz, classica, swing, funky, latin e lounge.  Ma il detto evangelico “gli ultimi saranno i primi” è stato confermato  nella serata del 31 luglio con l’ “avvento”  di Avellino e dei suoi Soul Direction , del Conservatorio “ Domenico Cimarosa”, ribaltando nuovamente la classifica portandosi, in un concerto- rivelazione, al primo posto in graduatoria e si potrebbe, senza tema di smentita, dire che è stato “la cronaca di un successo annunciato”! Quattro giovani talentuosi : Angelo Sodano (chitarra elettrica), Giuseppe Martino ( batteria), Antonio Sessa ( tastiere) e ,punta di diamante, la voce “nera” e la presenza scenica trascinante e carismatica di Sara Mazzaccaro. Con Sunny, Hit the road jack, If i ain't got you e  Crazy eseguiti  nella  competizione  finale,( mentre nella serata del 31 avevano eseguito anche: Just the way you are,  Fallin', Nothing real but love,  Summertime,  Higer ground,  Isn't she lovely) hanno  letteralmente travolto il pubblico con il loro sound jazz in esecuzione non standard, ma curato con arrangiamenti personalizzati specie attraverso le corde vocali potenti e sicure della Mazzaccaro. Un gruppo che ha già le qualità ed il piglio dei veterani del jazz e che sicuramente, attraverso il trampolino di lancio di Frosinone,  spiccherà un volo importante non solo a livello nazionale. Una kermesse di grande qualità, quindi, che ha premiato queste giovani realtà anche economicamente con assegni da cinquemila euro ai primi I Soul Direction, con tremila euro ai secondi classificati I Red Shoes Small Band e quello da duemila ai Pippi Di Monte 5et, cocente delusione per il Conservatorio di Messina “Arcangelo Corelli” e i suoi Ka Ja City arrivato quarto, ma di notevole professionalità anch’esso. In conclusione un doveroso plauso a tutte le persone che instancabilmente hanno dato il loro contributo alla riuscita di tutto ciò, a partire dal Sindaco Ottaviani, al Direttore Ramunto, agli Assessori Testa e Fabrizi, alla spigliatissima presentatrice , a breve anche in Rai, Mary Segneri, alla Dottoressa Daniela Bordignon , paziente e disponibile responsabile dell’Ufficio Cultura, Sport e Spettacolo , alla Cooperativa Multiservizi Il Solco, al fonico del Conservatorio Refice M° Daniele Palermini , al presentatore e al dj del Prefestival  Paolo Colasanti e Danilo Orsini e al Centro di Ricerca ed Elaborazione Audiovisiva  del Refice che hanno  fornito il loro sostanziale contributo affinchè questa imponente “macchina operativa” fosse perennemente oleata da  grandi capacità professionali e da contagioso entusiasmo. Siamo già tutti in attesa della quarta edizione ….”ad maiora semper”!



domenica 2 agosto 2015

" I PINK FLOYD" A FROSINONE - ATOM FOR ISLAND











Quest’anno l’estate frusinate è un vero crogiuolo di intense attività teatrali, artistiche, musicali, per poterle seguire tutte bisognerebbe possedere il dono dell’ubiquità! E in questa grande, variegata e prelibata “torta” una nuova ciliegina ad arricchirla, il Concerto- Evento “Atom for Island ” “una magica notte alla ricerca del pianeta Pink Floyd”- Pink Floyd Legend & Piero Gallo – VERSIONE  ORIGINALE  svoltosi il 1° agosto alle 21,30 presso Piazzale Vittorio Veneto. I Pink Floyd (Roger Waters, David Gilmour, Richard Wright e Nick Mason) gruppo musicale rock britannico formatosi nella seconda metà degli anni sessanta  nel corso di una lunga e travagliata carriera, è riuscito a riscrivere le tendenze musicali della propria epoca, diventando uno dei gruppi più importanti della storia. Il genere che meglio definisce  la loro sperimentazione musicale è  il rock progressivo, influenzando le successive generazioni di musicisti quali Genesis e Yes. Atom Heart Mother è il loro quinto album discografico, considerato un classico degli anni settanta. È uno dei primi album pubblicati da una major (EMI) a non recare il nome del gruppo in copertina. Massiccio fu il lavoro in fase di mixaggio, opera di Peter Bown e Alan Parsons (allora giovane ma promettente assistente) e fondamentale l'apporto di Ron  Geesin per l'arrangiamento orchestrale della title track, segnando un punto di svolta nella loro carriera con l’intento di costruirsi una nuova immagine. La stessa copertina dell’album, ispirata dalla carta da parati con le mucche di Andy Warhol, realizzava un’idea del gruppo che aveva chiesto qualcosa di ordinario ed estremamente semplice, il più lontano possibile dalle immagini dello space rock degli esordi, recentemente lo stesso Nick Mason ha accennato ad una simbologia classica che vede la mucca come rappresentazione della Madre Terra e quindi un riferimento indiretto alla "madre dal cuore atomico", con l'assonanza fra le parole "Heart" ("Cuore") e "Earth" ("Terra"). Il lavoro, raggiunge il primo posto della classifica inglese mentre non riesce ad entrare nei primi 50 posti di quella americana, arrivando però con il tempo a vendere milioni di copie in tutto il mondo. L'esecuzione integrale della suite, nel progetto di Piero Gallo, in prima assoluta, è avvenuta il 18 maggio 2012 a Roma in un Teatro Olimpico esaurito in ogni ordine di posti, riscontrando un grande successo anche dal punto di vista della critica, grazie anche alla collaborazione dello stesso Ron Geesin che ha fornito personalmente tutto il materiale musicale originale al Maestro Gallo. Proprio per le tante richieste da parte del pubblico che non aveva potuto assistere allo spettacolo e per tutti quelli che avevano espresso il desiderio di poterlo rivedere, il 19 gennaio ed il 9 febbraio 2013 all'Auditorium Conciliazione di Roma è andato di nuovo in scena ATOMINROME, uno spettacolo ideato da Guido Bellachioma e Piero Gallo in cui la parte corale e sinfonica è stata ulteriormente ampliata in ciò che ormai può essere definito a tutti gli effetti come un vero e proprio "Pink Floyd Show", dove la punta di diamante dell'esibizione musicale e visuale è stata, ancora una volta, l'esecuzione integrale della leggendaria suite Atom Heart Mother.  Per Frosinone un grande evento che ha radunato centinaia di appassionati e nostalgici in una totale coesione e compartecipazione tra esecutori e pubblico tutto galvanizzato dall’ascolto di questi brani (I wish you were here - Summer '68-  Time- breath ( reprise) - The great gig in the sky- Money- Set the controls- Shine on your crazy diamond- Pigs on the wing-   Dogs- Comfortably numb - Atom heart mother-  Another brick in the wall ) e dalle atmosfere siderali senza tempo. Un concerto straordinario, quindi, dove le sonorità floydiane sono state rispettate alla “nota” grazie alla grande professionalità e bravura di tutti i musicisti guidati con grande energia e coinvolgente passione dal M°Gallo. Un mese di lavoro e prove per :Davide Pistoni (tastiere e voce), Luca Marconi (voce),Phill Salera (chitarre), Fabio Servilio ( chitarre e voce), Diego Bettazzi ( sassofono), Lorenzo Trincia ( basso) , Francesco Isola (batteria), Katia Caposotto voce solista nella sua bellissima “The Great Gig in The Sky”, componenti di un vero super gruppo I FLOYDIANA.  L’organico orchestrale imponente ( sessanta elementi) era inoltre composto dal CORO MAVRA, fondato nel 1988 dallo stesso Gallo, affiancato da elementi del CONSERVATORIO LICINIO REFICE di FROSINONE, dal violoncello solista Maurizio Simonelli e dallo strepitoso settore degli ottoni del Refice: F. Del Monte, D. Masella e  S. Alberti (trombe); M. Verdozzi, F. Cumbo e D. Liburdi (corni ),  G. Ferrante, D. Di Stefano e G.Di Lorenzo(tromboni) e C. Romano ( tuba).  Un tributo con la “T” maiuscola che ha fatto tremare tutto Piazzale Vittorio Veneto di nostalgia e di emozioni a fior di pelle!